Continuo a pensare al ruolo fondamentale che ha avuto, indirettamente, Salvini sulla “vittoria” di Conte ieri sera, perché se un anno fa non avesse fatto saltare quel governo osceno, permettendo a Conte di rivelarsi, infilandosi come un cuneo fra i due litiganti, non ci saremmo nemmeno arrivati a ieri, o peggio ci sarebbe stato Salvini al posto suo, facendo scoppiare una guerra. E continuo a pensare che se invece di dar retta a Conte si fosse dato retta alla sinistra, che si è sostituita alla Lega in un secondo governo osceno nato per abbattere il primo, sinistra che oggi si accoda alla vittoria, nemmeno si sarebbe arrivati a ieri, ci si sarebbe accontentati delle briciole elemosinate a caro prezzo dall’Europa. E continuo a pensare che senza la politica della destra, che oggi dice attraverso Berlusconi che l’Europa ne esce un po’ più forte (e forse è vero), non si sarebbe mai arrivati agli ultimi mesi, agli ultimi quattro giorni, alle insinuazioni che siamo economicamente e politicamente inaffidabili. Continuo a pensare che se fosse stato per tutti quelli che consideravano Conte un politico impresentabile, uno scartino, una marionetta, nemmeno si sarebbe finiti a discutere in Europa, ci si sarebbe impiccati molto prima o saremmo finiti come in Grecia. E continuo a pensare che, nonostante la “vittoria”, non so come andrà a finire ma ho il forte sospetto che se mai quei soldi arriveranno in Italia, poi rimarranno non spesi, o ritorneranno in Europa, per colpa della burocrazia che strozza tutto, anche le idee, e che ci vorrebbero più Vendola e Minervini in Italia e meno Emiliano, ma noi abbiamo anche i Toti e i Zaia. E penso al fatto che nonostante tutto questo, la sensazione è che Conte abbia portato avanti una sua battaglia da solo, una battaglia che è una battaglia comune (dovrebbe) e che farebbe una qualsiasi persona con un po’ di buon senso, di onestà e di coraggio ma che non tutti hanno avuto le palle di fare, e sono contento che sia pugliese perché il SUD, come si vede, ogni tanto serve a qualcosa. Continuo a pensare a tutto questo, e a come il caso ha una importanza preponderante nelle nostre vite politiche, lì dove il caso dovrebbe essere l’eccezione e non la regola, un Paese non può andare avanti a botte di culo e personalismi, prima o poi si cade. Ma penso anche che aveva ragione chi diceva che se c’è un’area politica di riferimento di Conte è la DC; e mi chiedo a questo punto perché ci siamo dovuti sorbire una seconda e una terza e forse una quarta repubblica – che non ci ha fatti crescere, ma ci ha soltanto abbruttiti – se la prima volta in trent’anni che ho fatto il tifo per l’Italia in Europa, e con un po’ d’orgoglio, cioè quando Conte ha detto a Rutte: “Potrai essere eroe in patria per qualche giorno, ma poi di fronte alla storia ti giudicherà l’Europa intera” (che è una di quelle frasi che finiscono nei libri di storia), tutto questo è successo per via di un democristiano. Continuo a pensarci su, ma ovviamente io di politica non ne capisco nulla, e come tutti i miei pensieri sulla politica non hanno nulla a che fare col reale e quindi non vanno da nessuna parte.
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