Ieri sera una signora assai amabile si è fermata vicino al tavolino dove tenevo i libri in esposizione e conversando amabilmente con me se li è guardati tutti, senza comprarne uno solo. Li prendeva, se li rigirava a lungo fra le mani (bellissimi, diceva) poi li rimetteva giù dopo essersi soffermata sul prezzo. Forse è un po' alto, mi ha suggerito amabilmente, visto che sono libri di poesie – e i libri di poesie, si sa, vendono meno – potresti abbassare il prezzo per incentivare il lettore. E io le ho risposto che secondo me ha perfettamente ragione, infatti i miei libri, con tutto che farli "bellissimi" mi costa un botto, spesso e volentieri li vendo a 10 euro e qualche volta a 5, invece che a 12 o a 13 euro – che è il prezzo comune di mercato – oppure a 18, come fa scandalosamente Mondadori, proprio per questo motivo. Ah, mi risponde, questo non lo sapevo. Poi mi chiede se ho l'ultimo di Arminio, che non ho perché non sono l'editore di Arminio – e che per la cronaca costa 16 euro – e alla fine se ne va portandosi via soltanto il mio biglietto da visita.
1 commento:
Non ho parole
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