È paradossale e tremendo scoprire che noi siamo qui, da più di un anno, a discutere del monumento a un morto per uno stupro di stampo colonialista perpetrato a danno di una bambina ottant’anni fa, e intanto a Novara, da trent’anni, operava una setta che riduceva in schiavitù giovani ragazze e bambine con la complicità di psicologi e attraverso una rete di attività commerciali fra cui scuole di danza, erboristerie, una bottega artigiana e persino una casa editrice (!). Spero solo che a contribuire in parte a questa scoperta siano state proprio le accese discussioni degli ultimi mesi. Ma intanto, negli ultimi trent’anni, davvero nessuno ha visto nulla? Nessuno sapeva nulla? Complimenti!
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