Ho appena avuto questa idea che se mai un giorno toglieranno la statua di Montanelli dalla piazza di Milano, forse potrebbero sostituirla con una di Sgarbi che è a suo modo una delle massime sintesi dell’italiano medio ma un po’ fuori dal comune che abbiamo oggi in Italia, quindi abbastanza medio da essere uno-di-noi ma anche abbastanza fuori dal comune da meritarsi una statua che è sempre summa e simbolo di una collettività. Quindi prendi quest’uomo rissoso per amore della rissa; colto e istrionico ma arrogante; egocentrico al punto che spesso e volentieri si fa riprendere in bagno (seduto sul cesso come Frank Zappa); uno che si dice “libero” perché non ha una precisa collocazione politica – tanto da avere anche delle uscite anticonformiste e felici quando meno te lo aspetti – ma comunque tende a destra; uno che ama le donne ma senza rispettarle, che ne fa spesso oggetto di apprezzamenti sessuali bassi o volgari; che tratta le istituzioni come le donne; che pur essendo nato con la TV privata è stato completamente assorbito dai social, tanto che vive con un telefonino in mano sempre, persino quando è ospite di una trasmissione televisiva; che vive nel telefono e attraverso il telefono, in una continua autorappresentazione che ha avuto il suo ultimo apice – uno dei tanti – nell’immagine di Sgarbi trascinato via dalla Camera come in una deposizione rinascimentale. Ma per me l’immagine sua più bella rimane quella in cui divora con ferocia una granita da un chiosco notturno romano mentre conversa amabilmente, con partecipazione umana, con l’immigrato del Bangladesh che lo gestisce: amabile e ingordo insieme, come un bambino, e sempre tenendo in mano il telefono. Inoltre, pensando a questa eventuale e impossibile sostituzione di statue, e di tutto ciò che direttamente e indirettamente rappresentano, mi è venuto da pensare che siamo ironicamente passati dall’epoca gloriosa della Olivetti – che imbracciava Montanelli nella foto storica da cui hanno ricavato la statua a Milano, simbolo di un’epoca in cui industria e cultura si sposavano nel nome del progresso italiano – a quella del telefonino di Sgarbi che è probabilmente prodotto di importazione, Taiwan o affini. Sgarbi seduto sul cesso mentre scrolla il telefono. Non è forse la cosa più vicina all’immagine stessa dell’italiano – quando non muore di fame – che c’è oggi in giro? E se non ci mettiamo Sgarbi, chi ci mettiamo? Franca Viola, come mi piacerebbe anche? E chi la conosce? (“È sui social?” mi chiedeva un ragazzo l’altro giorno e vi assicuro che è stato triste, anche se non era colpa sua). Un calciatore, magari di quelli acquistati dall’estero, così riscattiamo i neri? Uno scrittore vero, di quelli che magari hanno vinto lo Strega (ma non scherziamo)? E come ci accertiamo che sarà meritevole di tanto onore? Per la qualità sempre discutibile delle sue azioni? Per la media del numero di like che fa tendenza?
Nessun commento:
Posta un commento