Ieri, non so come hanno fatto, in Russia, dove si fanno le cose in grande, sono stati capaci da una parte di bombardare Cherson, in Ucraina, uccidendo 4 persone e ferendone 10 perché l’Ucraina “non vuole la pace”, che detta così mi ricorda sempre quella scritta nei negozi “per colpa di qualcuno [Zelensky] non si fa credito a nessuno” e dall’altra di emettere una nuova legge interna, che puzza di estremismo religioso, che amplifica il campo punitivo contro la comunità LGBT vietando di fatto la “promozione di relazione sessuali non tradizionali” in qualsiasi ambito, dall’arte alla letteratura fino all’informazione, a internet e alla pubblicità, perché se non se ne parla l’omosessualità non esiste – ma se anche esistesse e decidessi di eliminare un problema di cui non si può parlare, allora non esisterebbe nemmeno un’opinione pubblica, né una punizione adeguata per chi lo elimina. Nessuna umiliazione, insomma, per usare una infelice espressione nata sempre ieri. Nello stesso giorno, dall’altra parte del mondo, Twitter ha ridato la parola a Donald Trump che rimane uno degli stronzi più pericolosi del pianeta, e intanto che il nostro ministro dell’istruzione rimarcava l’importanza di suddetta umiliazione nella scuola, in Iran un popolo umiliato dal potere dell’estremismo religioso fa la rivoluzione e fra le vittime (416 in tutto) si contano ben 51 minorenni. Non abbastanza umiliati.
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