Ieri, dopo la presentazione, si parlava con Ezio Sinigaglia di alcuni scrittori. Io continuavo a chiedergli, lo conosci quello? La conosci quella? Ezio mi ha risposto con una franchezza disarmante: Io non conosco nessuno. E non era falsa modestia, bastano cinque minuti con Ezio per accorgersene, gli manca proprio quel tipo di appetito. L'ho presa come ulteriore riprova della sua grandezza. Voglio dire, non stiamo parlando di un esordiente, ma di uno scrittore riconosciuto che è arrivato in finale anche a grossi premi. Eppure non conosce nessuno. Fa la sua vita molto ritirata fra Milano e la Sardegna. Scrive. Traduce. Accudisce il suo zoo. Che è il suo modo di fare letteratura. Dalla parte opposta, ci sono scrittori che conoscono e mettono in rete così tante persone che alla fine l'unico vero capolavoro che hanno scritto è il loro indirizzario. E quello è un altro modo di fare letteratura. In mezzo ci sono quelli che ondeggiano fra i due poli, come me, e vivono di continuo nel dubbio che stiamo sbagliando qualcosa.
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