Ieri, mentre un amico assai più scafato di me mi apriva gli occhi e mi faceva i nomi dei tanti che pur facendo gli amiconi un po’ distratti hanno in mano il potere editoriale e se lo tengono stretto anche parlandone male, o negando di avere degli amici, pensavo che anche io in fondo volevo stare lì con loro, essere dei loro, non proprio un amico, più un complice, fare il finto modesto invece di essere soltanto bravo, avere il mondo delle lettere in mano e qualche volta menarmelo per sollazzarmi nel mio ego, al pensiero che tanto, anche pisciando fuori dal vaso, se ci hai il potere editoriale in mano c’è sempre qualcuno disposto a pulire per te ciò che cade intorno al vaso.
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