Signora che, su insistenze di un comune amico, mi contatta per avere un’opinione sui suoi scritti, di cui è molto gelosa. – Signora, sono sincero, si vede che non legge. – Come sarebbe a dire che non leggo? Io sono molto pignola e rileggo sempre tutto ciò che scrivo venti, trenta, anche quaranta volte. Guardi, non faccio altro che rileggermi e correggermi dalla mattina alla sera, non troverà un solo errore nei miei scritti. – No, signora, non si tratta di errori formali, è che si vede proprio che non legge i libri degli altri. – Ah, perché adesso serve leggere i libri degli altri per scrivere i propri? Ma è sicuro? – E me lo dice come se non fosse sicura che io ne capisca qualcosa.
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