Mädchen in Uniform (Ragazze in uniforme) di Leontine Sagan è un film del 1931 passato alla storia soprattutto per questa scena, il primo bacio lesbico cinematografico. Bacio e amore lesbico censuratissimi, tanto nella Germania nazista che di lì a poco avrebbe costretto alla fuga la regista, che nei puritani Stati Uniti che chiesero di modificare il finale facendo in modo che la protagonista morisse, espiando in questo modo il proprio peccato. Anche per questo il film è diventato nel tempo un piccolo cult. La storia è ambientata in un rigido collegio femminile ed è recitato esclusivamente da donne. Ancora più della trama amorosa, quello che conta è il senso di ribellione e cameratismo sviluppato da queste giovani ragazze per sopravvivere alla solitudine di un’educazione anaffettiva e di una disciplina tesa all’emarginazione di ogni sentimento in un periodo della vita dove a prevalere sono il senso dell’amicizia e la scoperta disarmante dell’eros. Sarà proprio la ribellione di una delle studentesse, Manuela, che sfida la direttrice del collegio ubriacandosi e dichiarando apertamente di essere innamorata di una delle insegnanti e determinare il punto di rottura da cui scaturisce la denuncia che per le brave ragazze tedesche non basta “leggere i classici” per essere felici. In tal senso il film si pone in una serie ben precisa che comincia con Diario di una donna perduta di G.W. Pabst, del 1929, ambientano in un riformatorio femminile, e prosegue con Zero in condotta di Jean Vigo del 1933, quest’ultimo con un taglio più anarchico, mentre il primo è più realistico e “oggettivo”. E ancora, per certi versi anticipa alcune tematiche di L’attimo fuggente di Peter Weir, del 1989, segno che con il tema dell’educazione repressiva stiamo ancora facendo i conti.
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