Ieri, mi diceva il Corsi che l’ha seguita, la diretta del Premio Strega Poesia è stata vista in diretta streaming da ben 227 persone (!) una parte delle quali era lì soprattutto per vedere Rancore cui giustamente hanno dato il posto d’onore, poco prima della premiazione con vittoria annunciata dalla scorsa primavera. Nemmeno il brivido della sorpresa ci hanno dato. Così, schiacciato fra il Nobel Letteratura, Rancore e l’assoluta certezza che a vincere non fosse il libro più meritevole ma la carriera più meritevole – unica possibile giustificazione trovata dai lettori per assolvere una scelta che se fosse toccata a qualcun altro che all’amata Lamarque avrebbe scatenato molte più polemiche – direi che in fondo è giusto così per un premio “istituzionale” che non cambia nulla, non fa eccezioni, piuttosto chiede di confermare la regola. E infatti, se pensi alla parola Poesia 227 persone collegate in streaming (più quelle presenti dal vivo) sono tantissime per un evento di poesia. Se si pensa alla regola che fa il mercato e tutto il resto, con 227 persone non ci fai nemmeno la sagra della porchetta. Ed ecco perché noi siamo qui a parlarne, per dirci che nonostante tutto siamo ancora vivi, per quanto non ci sentiamo tanto bene.
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