Ieri
mi è capitato di leggere, per amicizia, alcune poesie d’amore da due
persone diverse. Le prime, che verranno pubblicate da un altro editore,
di un uomo un po’ più grande di me, scritte con tutta l’esperienza di
chi ne ha viste tante e il mestiere di chi sa gestire il suo vissuto in
versi che per quanto leggeri hanno sempre quel tono un po' assoluto di
chi in fondo l’amore conosce bene in tutti i suoi risvolti; e le seconde
imperfette, a tratti goffe, ma traboccanti di sentimento,
da parte una ragazzina che sta soffrendo per amore che per lei è
qualcosa di totalmente nuovo, ne è sopraffatta. Io le avevo consigliato
di scrivere perché quando scrivi, quando riesci a dare un nome alle
cose, comunque stai meglio, e lei mi ha girato le sue poesie dicendomi
che non la fanno stare meglio, le sue poesie sanguinano! E mentre
leggevo lei pensavo ai versi del primo, che nemmeno volendo potrebbe più
tornare a quel grado di intensità, ma in alcuni testi ammette con
rimpianto che gli piacerebbe sanguinare un’ultima volta per amore come
quando aveva vent’anni; e allo stesso modo pensavo a lui mentre leggevo
le poesie di lei che continuamente si chiede quando finirà questo
dolore, questo suo sanguinare per amore, e non sa ancora che un giorno
potrebbe addirittura rimpiangerlo.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
giovedì 19 ottobre 2023
sangue sulle poesie
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