giovedì 19 ottobre 2023

sangue sulle poesie

Ieri mi è capitato di leggere, per amicizia, alcune poesie d’amore da due persone diverse. Le prime, che verranno pubblicate da un altro editore, di un uomo un po’ più grande di me, scritte con tutta l’esperienza di chi ne ha viste tante e il mestiere di chi sa gestire il suo vissuto in versi che per quanto leggeri hanno sempre quel tono un po' assoluto di chi in fondo l’amore conosce bene in tutti i suoi risvolti; e le seconde imperfette, a tratti goffe, ma traboccanti di sentimento, da parte una ragazzina che sta soffrendo per amore che per lei è qualcosa di totalmente nuovo, ne è sopraffatta. Io le avevo consigliato di scrivere perché quando scrivi, quando riesci a dare un nome alle cose, comunque stai meglio, e lei mi ha girato le sue poesie dicendomi che non la fanno stare meglio, le sue poesie sanguinano! E mentre leggevo lei pensavo ai versi del primo, che nemmeno volendo potrebbe più tornare a quel grado di intensità, ma in alcuni testi ammette con rimpianto che gli piacerebbe sanguinare un’ultima volta per amore come quando aveva vent’anni; e allo stesso modo pensavo a lui mentre leggevo le poesie di lei che continuamente si chiede quando finirà questo dolore, questo suo sanguinare per amore, e non sa ancora che un giorno potrebbe addirittura rimpiangerlo.

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