Come ogni volta che si parla del premio Strega, si finisce per guardare alla luna e non al dito che la indica, si dibatte sulla qualità letteraria della scelta e non del vero problema che sottende al premio, e il vero problema del premio non è il vincitore o la qualità del libro o dei libri proposti, il problema è stato che uno dei giurati ha ammesso pubblicamente di non aver letto i libri su cui "tecnicamente" si era espresso... capisco che per qualcuno il suo voto non conta, che lui è considerato un cretino messo lì per contentini politici, ma questo non significa nulla, era un giurato con un peso nel voto come tutti gli altri: a questo punto mi chiedo chi ha votato per lui, con che criterio, con che intenzione? Io non lo so, e se non lo so come faccio a pensare che la scelta è giusta, ponderata, che altri non abbiano adottato lo stesso metodo e che questo sistema "per delega" non abbia falsato il voto? In una gara sportiva, il giudizio sarebbe stato rimesso in discussione a questo punto. Perché nel mondo letterario, e senza nulla togliere alla qualità dell'opera, questo non si può fare senza sentirsi dire che si è invidiosi o di parte? Solo perché per alcuni uno dei giurati è cretino? Ma che valore ha una gara dove a giudicare il vincitore è un cretino?
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