Ho fatto un peccato grande come una casa lo so, ma quando ho letto la notizia di Jorit che per fare un murales per la pace ha copiato la foto della figlia di un’altra artista senza nemmeno informarla (volesse mai il cielo che mi chiede dei soldi!), inventandosi però la storia che quella da lui ritratta era una bambina del Donbass cresciuta nella guerra, poi una volta sgamato ha detto che aveva preso degli “elementi” di quell’altra bambina australiana scaricata da Internet perché la prima bambina, quella che ha vissuto la guerra, non era abbastanza fotogenica da venire bene nel ritratto (cioè, era bruttarella), ma si è difeso dicendo che è più stronzo chi guarda questi particolari insignificanti rispetto al messaggio che la guerra è brutta, specie quando è scomoda e noi ci voltiamo dall’altra parte, e i bambini che la vivono soffrono più di tutti, anche se non sono abbastanza fotogenici da meritarsi di essere ritratti, ma tanto si sa i bambini sono tutti uguali e allora se una non va bene noi ne prendiamo un’altra (tanto chi se ne accorge!), e in ogni caso ricorda la prima regola è sempre quella: negare, negare sempre, anche di fronte all’evidenza! Insomma, ho fatto un peccato grande come una casa perché quando ho letto questa notizia ho visto che l’artista era napoletano e la prima cosa che ho pensato è stata: Ah beh, ma se è napoletano allora si spiega tutto!
Nessun commento:
Posta un commento