martedì 27 febbraio 2024

sogno della scritta sul muro

Stanotte ho sognato che un tipo mi scriveva sul muro di casa INTELLETTUALI E LETTERATI / ANDATE A CACARE SOPRA I PRATI. La gente, passando davanti a casa mia ne era deliziata, al punto che mi sono detto perché no? Ho preso la frase e l’ho usata come titolo di un libro. Il qualche ha avuto un tale successo che è schizzato ai primi posti in classifica. La gente non si capacitava che riuscivo a dire così tanta verità intorno alle persone di cultura, un musicista addirittura ci metteva la musica e ne faceva una canzone sul cui testo percepivo i diritti. Insomma, con questa storia dei prati ero diventato ricco. Poi, come in ogni noir che si rispetti, il tipo che aveva scritto la frase ricompariva per chiedermi la sua parte. Io gli avevo rubato l’idea. A quel punto preso dal dubbio contattavo gli unici due avvocati che conosco, Giuseppe Quaranta e Fabio Macaluso. Giuseppe mi diceva con la sua voce calda “io capisco come ti senti, però eticamente, e anche artisticamente, non sarebbe giusto approfittarsi così della creazione di un altro, senza nemmeno riconoscergli qualcosa, io sarei per patteggiare una piccola percentuale in nome della verità e dell’arte”. Fabio invece in siciliano mi diceva “Antonio, quello è un cretino, qua ci penso io”. Finiva che Fabio denunciava il tipo per avermi scritto la frase sul muro, e poi facendo un giro assurdo nei suoi ragionamenti avvocatizi diceva che quel graffito era la prova che i versi li avevo scritti io mentre il tipo mi aveva copiato per diffamarmi, perché solo un cretino scrive una frase offensiva sopra il muro di casa e visto che io non ero un cretino e la frase l’avevo pensata io era ovvio che a scriverla era stato un altro che proprio perché scriveva certe frasi si rivelava molto pericoloso. E concludeva l’arringa con quest’altra rima: CONTRO IL POTERE DELLA SCRITTURA / QUI SERVE MAGGIORE CENSURA, al che tutti in tribunale si alzavano per applaudire. Finiva che il tipo che aveva inventato la frase andava in galera e io mi tenevo i soldi con qualche perplessità.

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