giovedì 8 febbraio 2024

agricoltori

Sarò un sempliciotto, lo so, ma quando vedo in TV gli agricoltori che protestano penso che i loro problemi sono in buona parte gli stessi che vivo anch’io. Il costo della carta è triplicato, la distribuzione mangia il 60% del prezzo di copertina del libro, e i librai mi dicono che per essere concorrenziale sul mercato dovrei abbassare i prezzi perché il lettore 12 euro per un mio libro non li spende. Infatti il lettore/consumatore a parole è dalla mia parte ma nei fatti preferisce comprare i libri delle grandi case editrici perché costano “relativamente” meno e sono pubblicizzati meglio. Ogni tanto, certo, scoppia qualche scandalo su come vengono gestite le cose nelle stanze del potere editoriale, ma nella sostanza dopo l’indignazione dei primi due giorni, tutto ritorna esattamente come prima e l’unico che la prende in quel posto sono io, piccolo editore che lavora come un mulo intorno al libro e se va bene ha un ritorno del 10-15% sul prezzo di copertina, dove praticamente tutti – meno forse l’autore, che in questa storia è paragonabile alla mucca da latte o al grano concimato nei campi – campano sul libro che ha prodotto lui. In tutto questo, una soluzione proposta dall’Europa è quella di sostituire le mucche e il grano con gli insetti, che consumano poco e si lamentano meno mentre li sbricioli in farina da mangiare, oppure ne fai carta per i libri.

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