Dopo Jorit, ecco Pupo che "ispirato da un sogno" fa un concerto per la pace al Cremlino, tutto spesato per una settimana, dicendo che quella sarà la sua "trincea"... Povera pace, mi viene da dire. E povera gente in trincea. Leggendolo, mi è tornato alla mente uno sketch di Checco Zalone che una volta a Zelig con Stefano Bollani improvvisò un duetto basato sulla storia di un pianista romantico "russo meridionale" chiamato Gigi van Dalenskij, il quale aveva scritto i famosi "Notturni per la sola mano sinistra" ispirati al suo amore non corrisposto per Anna Tatanjalov, la quale gli aveva invece preferito Puposkij... Tutto torna, allora, in Russia, alla barzelletta, ai notturni per mano sola. Alla maschera di Pupo ovvero Puposkij. È inutile, Ruzante ce lo insegna, forse per la loro stessa storia gli italiani quando parlano di pace riescono solo a fare la commedia all'italiana. Fanno ridere con l'amaro in bocca.
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