Sullo schermo Jorge Riechmann un poeta spagnolo che sceglie di non usare più l'automobile né I'aereo per non partecipare nel suo piccolo all'inquinamento del pianeta, non essere complice. Un poeta italiano, lo so già, di fronte a tale decisione, lo definirebbe un coglione e/o illuso e aggiungerebbe che con una simile coerenza non salvi nessuno e ti complichi la vita, serve una rivoluzione, abbattere i padroni, che sono i veri colpevoli, ma nel frattempo non farsi riempire la testa di cazzate ambientaliste e vivere con ciò che si ha, senza rinunciare a nulla. Non potendo partecipare alla salvezza collettiva del mondo, che è una utopia, il poeta sceglie di partecipare alla sua distruzione, nel suo piccolo, come può.
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