domenica 1 marzo 2020

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Oggi ero in chiesa, in una delle chiese più fredde d'Italia, e avvolto in tutto quel freddo da cella frigorifera, nella mia rigidità pre-mortem, mi sono immaginato come sarà dopo, quando non ci sarò più, cioè tutto uguale a prima, e ho pensato che vorrei finire almeno come Giorgio Caproni, poeta che in vita se lo sono filato in nove-dieci lettori, ma dopo morto è diventato un classico a sua insaputa. Spero cioè di non restare solo uno da nove-dieci lettori in vita e basta. Se mi riesce chiederò al comune di dare il mio nome a una delle strade intorno a casa mia, al posto di via Evola o Almirante (ma ce ne sono tante fra cui scegliere); così almeno diamo a una nostra strada il nome di uno che non ha mai fatto male a nessuno, o al massimo a nove-dieci persone.

1 commento:

amanda ha detto...

Continuiamo così, facciamoci del male