sabato 20 giugno 2020

il danno

Ogni anno c'è qualche ragazzo/a che mi fa leggere la sua tesi di laurea per dei consigli, e ogni volta mi viene da mettermi le mani fra i capelli. Non parlo nemmeno della grammatica spicciola, ché io vengo dal liceo artistico e sono pieno di lacune, ma proprio della maniera barbara in cui viene violentata la logica di certi discorsi, l'indifferenza a fare bene le cose, l'incapacità di mettere insieme due concetti, di comprendere certi meccanismi, anche semplici, o più semplicemente di appassionarsi a un discorso e provare a dire qualcosa magari di imperfetto ma che non sia la solita pappina riscaldata. Nulla di nulla. Da giorni di discute del destino della scuola, ma la verità, mi viene da pensare a volte, è che la scuola che è sottostimata da una parte (nel senso che si fa di tutto per non investirci risorse) è anche sopravvalutata dall'altra, nel senso che molti non dovrebbero nemmeno arrivarci all'università, ma nemmeno alle superiori, dovrebbero impedirglielo, dovrebbero farla finita coi libri e trovarsi una lavoro dignitoso, perché non c'è nulla di male a non essere laureati, il problema è essere laureati senza meritarselo e poi piangere miseria se non si trova lavoro, o peggio ancora, non trovando lavoro fare il concorso per entrare nella scuola, magari passarlo anche, visto come stanno andando le cose, e aggiungere il danno alla beffa.

1 commento:

amanda ha detto...

Anche a me è capitato di leggere tesi di laurea e di smarrirmici