lunedì 22 giugno 2020

toscanata

Ieri ho letto due articoli che ho trovato a loro modo stupidi. Il primo diceva (più o meno, vado a memoria): Contro Montanelli leggiamo piuttosto Malaparte, che fu suo avversario e scrittore coi fiocchi. Contro? Il secondo (cito sempre a memoria): perché Montanelli no e Pasolini sì? Risposta: Perché Pasolini in vita ha sofferto di più, pagando per le sue colpe. Che sono un po’ delle stronzate. Primo, perché Malaparte fu fascista tanto quanto Montanelli, al punto che partecipò alla marcia su Roma ed ebbe un ruolo attivo nell’omicidio Matteotti, nel senso che non uccise lui Matteotti ma, per mandato di Mussolini, coprì in tribunale gli assassini di Matteotti con una falsa testimonianza, quindi partecipando alla loro impunità e all’affermazione definitiva del fascismo che si poneva al di sopra della Legge dello Stato. Ci sono dei motivi per le sue azioni, ma il peccato rimane. E secondo perché, rispetto a Montanelli che violentò una bambina in Africa, Pasolini dall’agosto 1949, anno del primo processo per corruzione di minori, al giorno della sua morte, nel novembre del 1975, ogni singola notte della sua vita uscì a procacciarsi dei ragazzi (sono 26 anni circa, se calcoliamo uno a notte, per difetto sono circa 7000 incontri). Questi ragazzi erano spesso adolescenti, che adescava nelle borgate povere puntando, per sedurli, sulla sua auto fiammante e pagandone bene le prestazioni; mi pare che anche questo sia un rapporto di tipo padronale: non colonialista certo, ma economico, in cui ti compri le persone in virtù del tuo potere economico. Né mi pare si sia mai pentito, o meglio le uniche scuse che gli ho visto fare, in poesia, per il suo “equivoco amore” sono state verso sua madre, non verso i ragazzini. E va bene che molti di loro erano dei tagliagole, piccoli delinquenti o comunque ragazzi di vita, dei duri, cresciuti per la strada, ma se la pensiamo così che differenza passa, a questo punto, con usare l’espressione “ma lì le ragazze a quell’età sono già donne”? Non è lo stesso tipo di ragionamento? Quello che voglio dire è che leggo Malaparte con piacere immenso perché è scrittore immensamente più grande di Montanelli (e non solo), e questo lo sosterrò sempre indipendentemente dalle sue colpe, perché opero una scelta estetica, ma sulla bilancia dei peccati umani non è che uno sia migliore dell’altro e io questo nella mia testa lo so bene, e lo dico, né cerco giustificazioni morali attraverso la scrittura. E allo stesso modo faccio con Pasolini, di cui ho letto e visto (credo) quasi tutto, ma se dovessi metterli sulla bilancia dei peccati contro i minori non sono affatto sicuro che questa penderebbe dalla parte di Montanelli, anzi, direi l’opposto. Pasolini fu anche una vittima della nostra società, è vero, assai più di Montanelli, è vero. Ma tu, lettore, di fronte a uno dei tanti ragazzi violati da Pasolini, facendo una classica e volgarissima “toscanata” (per dirla come Malaparte), avresti mai il coraggio di dirgli: «Coraggio, poteva andarti peggio, poteva trombarti Montanelli».

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