Qui viene messa in discussione l’esistenza stessa di Destà, la sposa bambina di Montanelli. In altre parole non sarebbe mai esistita: Montanelli, bugiardo patologico, si sarebbe inventato tutto, ogni particolare. Si sarebbe in altre parole divertito alle spalle dei suoi lettori. Ad anni dalla sua morte forse ci si sta scapigliando per uno stupro mai avvenuto, se non nelle sue storie (e in effetti, a parte quello che ci ha detto lui, chi ha mai fatto ricerche sulla bambina?). Quando l’ho letto mi si è spalancato un mondo. Se fosse vero Montanelli passerebbe in un sol colpo dall’essere un grande giornalista all’essere (forse) un grande scrittore, un truffatore, o meglio ancora uno sceneggiatore finissimo, nel senso che se ha fallito in tutto e per tutto come giornalista, il cui dovere assoluto è raccontare i fatti, per riuscire a far credere a così tanta gente per decenni una menzogna così grande, scatenando accese discussioni, commozioni, disgusto e rancori costruiti su niente altro che su quello che ci ha raccontato lui, ci vuole talento come scrittore, oltre ovviamente a un ego ipertrofico e a una buone dose di cinismo, in ogni caso qualcosa di più che “saper scrivere bene”! E anche qualora non fosse stato un grande scrittore (possibilissimo) sarebbe già di suo un personaggio letterario fatto e finito. Anzi, confesso che dal mio punto di vista, adesso, diventa più interessante come personaggio letterario che come uomo...
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