domenica 21 giugno 2020

di rabbia, bastardi e omogeneizzato

Da ieri gira in rete questa notizia inesatta, di un gruppo di facinorosi, forse fascisti, che hanno deturpato una statua di Cervantes disegnandoci sopra, con del rosso, delle croci celtiche. È inesatta come notizia perché il gesto di vandalismo non è avvenuto in Europa, come si sarebbe portati a credere, ma a San Francisco, in un parco pubblico, il Golden Gate Park, in un assalto notturno che aveva sì il suo scopo in un attacco iconoclasta ai monumenti del parco, ma contro tutto e tutti e senza nessuna distinzione critica. In questo modo sono state attaccate, allo stesso modo, sia la statua di Junipero Serra, missionario spagnolo da poco proclamato santo ma accusato di genocidio degli indiani d’America (in nome di Dio), sia quella del generale Grant che pose fine alla guerra di Secessione, sancendo di fatto la fine della schiavitù dei neri, ma colpevole di essere nato e cresciuto in una famiglia che aveva avuto a sua volta degli schiavi. Con loro molti altri fra cui il buon Cervantes che probabilmente il gruppo non ha nemmeno riconosciuto, appellandolo come Bastard, avendolo magari scambiato per un qualche conquistador alla Cortez the killer, mentre le croci celtiche che lo imbrattano sembrano più il segno di una ignoranza diffusa di cosa quel segno rappresenta, che non una dichiarazione di fede politica. In questo modo si fa della storia un omogeneizzato senza capo né coda e l’assunto che capire il nostro passato ci serve a vedere il futuro finisce direttamente nello scarico del gabinetto. Infatti, se è vero che questo attacco, come altri, è probabilmente l’espressione di una rabbia sacrosanta e diffusa, determinata dai tanti problemi sociali che affliggono la società americana, il problema è che spesso tale rabbia viene canalizzata in persone che non hanno né i mezzi critici e culturali, né la voglia o il modo o l’interesse per informarsi e interpretare la complessa realtà in cui viviamo. Il problema è che in fatto di numeri loro sono la maggioranza, non più tanto silenziosa, e se c’è una cosa che la storia insegna è quanto sia facile strumentalizzare quella rabbia senza mezzi critici per chiudere una pessima democrazia e sostituirla con una più efficace dittatura. Basta avere il Bastardo giusto al posto giusto nel momento giusto e il gioco è fatto.



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