venerdì 26 giugno 2020

il punto sui giovani (poeti)

Negli ultimi due o tre anni ho come l’impressione ci sia stato un profluvio smodato e a tratti isterico (con persone che se la legano al dito di non esserci rientrate) di libri, saggi e articoli in cui si cerca di fare il punto sui giovani poeti italiani sotto i trent’anni, cercando di analizzare cosa hanno scritto (spesso un solo libro, e non certo il libro, non L’allegria, non Una stagione all’inferno, ma un semplice buon libro) e come scrivono (con le mani con la testa e col cuore, più o meno come tutti gli altri). A tutti loro vorrei dire, dall’alto della mia umile esperienza di terrone: Rilassatevi, lo so anche io che a quell’età il senso della morte incombe e si ha un’ansia tremenda di far presto, di affermarsi prima che sia troppo tardi, ma state tranquilli che nella maggior parte dei casi si arriva in salute anche ai quaranta e, in qualche caso ancora, pure oltre.

Nessun commento: