Oggi pensavo che ci sono voluti due anni di lockdown, la morte di non so più quanti amici, l’assistere allo scoppio di due guerre per quanto lontane, l’immersione nel mondo della malattia fra medici e ospedali allo sbando, la morte di mio padre, per ritrovarmi qui a vivere esattamente la stessa vita che avevo quattro anni fa, sommerso dagli impegni e dalle consegne, né più ricco né più saggio, ma anzi più stanco, più solo, e con meno pazienza e prospettive davanti a me. Nessuna speranza nel futuro. L’esperienza, insomma, non mi ha dato nulla, o più semplicemente gli ultimi quattro anni sono stati, almeno per me, un’esperienza inutile.
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