martedì 7 novembre 2023

lo scrittore-lettore

Esistono, secondo me, gli scrittori-scrittori e gli scrittori-lettori. Lo scrittore-scrittore lancia le sue parole nello spazio, e queste parole cadono in un luogo sconosciuto. Lo scrittore-lettore va a prendere quelle parole e le riporta a casa, come Vespero le capre, facendole riappartenere al mondo che conosciamo. […] Non è detto che gli scrittori-lettori siano proprio coloro che conoscono il piacere della lettura. Al contrario. Leggere è sentirsi posseduti; essere assaliti da un raptus e invasi da un dèmone, al punto che a volte penso che ficcare il naso in un libro sia un’operazione contro natura, nei limiti in cui al Leopardi estremo sembrava contro natura non dico l’intelligenza, ma il pensiero. Il mio istinto è di liberarmi dal dèmone, non di corteggiarlo; e questa liberazione prende forma, malgré moi, di scrittura. Potrei dire che conosco più il bisogno che non la gioia o il desiderio di scrivere. […] Oltre che scrittore-lettore, mi sento scrittore-editore. Ci sono molti editori (e la nostra lingua ne annovera a fiumi) che finiscono, prima o poi, per diventare scrittori, mentre a me succede il contrario (non so scrivere senza inseguire una professione, o una vocazione, fallita).
 
CESARE GARBOLI, Scritti Servili (Minimum Fax, 2023)

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