mercoledì 8 novembre 2023

cartella X

 La gente non mi crede quando dico loro che ho un'intera cartella sul mio PC, la cartella delle bolle X, che è piena di bolle di spedizione di libri che si sono persi nel nulla, fra librerie che non rispondono al telefono o alle mail, o sono chiuse nel frattempo, quelle per cui hai perso le speranze, altre di cui mi sono scordato io (perché magari hanno preso 3 copie di un titolo l'anno passato per una presentazione e dopo non vale più la pena inseguirli), altre che non ti hanno mai pagato o rendicontato una vendita, altre che non hanno venduto una sola copia ma ti dicono che se rivuoi i libri indietro il corriere per la spedizione lo paghi tu (nemmeno ti avessero fatto un favore a prendere i tuoi libri gratuitamente in negozio). Sono tutti libri che bene o male circolano (altro che: i libri dei piccoli editori non circolano! circolano eccome, solo non producono denaro!), ma circolano sempre a mio discapito, visto che sono libri su cui ho investito io tempo e denaro ma da cui non mi tornerà indietro mai nulla, nemmeno il piacere di sapere se dove sono finiti sono piaciuti; al massimo mi beccherò il rimprovero di qualche autore che vuole sapere quante copie sono state vendute del suo libro e io posso sempre andare avanti per approssimazioni e stime noiossissime. Sono i miei libri fantasma, insomma, quelli per cui davvero non vale la pena di vivere, se si fa un discorso puramente economico, forse un po' se si fa un discorso artistico, ma il discorso artistico in questo caso compete sempre agli autori, perché il libro alla fine è LORO. Dei piccoli editori che li hanno pubblicati in genere nei libri di storia resta sempre un ritratto un po' folcloristico, come se vivessero sulle nuvole, o macchiette un po' folli, o fissati, o militanti dal piglio ferreo di chi ha visto la Luce, al massimo della fortuna c'è un Gobetti che lo prendono a bastonate le camicie nere. Di quelli che come me vivono di continuo nel dubbio di non essere abbastanza bravo, e col mal di stomaco di aver sbagliato tutto, non si parla quasi mai.

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