Stanotte ho sognato di essere con Nadia Terranova e Carlo Bordini in una stanza. Nadia parlava del suo prossimo romanzo sulla fine del mondo dopo il terremoto che distruggerà ogni cosa – l’aveva letto nei tarocchi – e da cui verranno fuori soltanto un nuovo medioevo e nuovi santi e barbari fra le macerie del mondo da ricostruire. Bordini allora diceva che bisognava portarsi avanti col lavoro e tirava fuori da un cassetto del settimino una sua foto di lui bambino col fratello – che era in effetti mio fratello – e prendeva un paio di forbici per tagliarla e regalarmene un pezzetto come reliquia. Io gli dicevo che era peccato rovinare una foto di famiglia ed era meglio farne una nuova tutti insieme, da bravi compagni. Bordini si metteva in posa con me e Nadia contro il muro, ma non appena si accendevano le luci dei fotografi mi diceva: Ah, ma qui più che di santi mi pare che si tratta di fare gli attori a Cinecittà. Allora tirava fuori dalla tasca i suoi occhiali da sole e li indossava con una certa disinvoltura, per dare soddisfazione al popolo.
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