Mimmo
Maffei stavolta lo incontro in piazza, davanti all’ospedale, mentre sta
fissando in maniera molesta una ragazza seduta in auto. – Se n’è andato
un altro socio bevitore, mi dice. – Lo conoscevi? – (Fa segno di sì con
la testa.) Quando era lucido era bravo, educato, quando non era lucido
era meglio scansarlo… (Fa una smorfia.) Vabbè che alle sette del mattino
stava già con la birra in mano. Era quella la sua colazione. È morto
giovane, però, peccato. – Io se mi viene una malattia
seria, gli dico con convinzione, invece di aspettare mi butto giù da un
balcone. Li ho visti gli ospedali. Se il medico mi dice che ho una
malattia seria mi butto dal balcone piuttosto che andare in ospedale. –
Mimmo mi guarda. Se un giorno ti vuoi buttare dal balcone chiamami che
ti porto una corda, così se cambi idea ti puoi afferrare. – Eh, ma se mi
butto per morire, non la voglio mica una corda. – No. Se ti butti e non
la usi è un fatto. Se la corda non ce l’hai proprio è un altro fatto. È
diverso.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
domenica 26 marzo 2023
corda
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