È bello pubblicare anche per vedere cosa pensa la gente del tuo libro. Leggo i commenti a un post dove si rilancia una recensione a “Mal di maggio”. Uno condivide le foto delle poesie del suo libro. Un’altra, “poeta, scrittrice, critica letteraria” (dal suo profilo) fa una battuta ironica sul titolo della mia raccolta, che non ha letto. Un terzo fa un commento lunghissimo e di difficile comprensione per dire che, anche se non sa di che parla il libro, da ciò che ha captato dall’articolo deve essere molto bello. È sottinteso che non lo comprerà. Il quarto mi dice che le mie sono un sacco di stronzate, che dovrei tornare a studiare e leggere i libri invece di scriverli, perché presto diventerò cenere e qui o sei Dante oppure è meglio se taci. Firmato Mario.
Nessun commento:
Posta un commento