venerdì 31 marzo 2023

sogno della scala

Nel sogno la città, che sembrava immersa in un umido paesaggio invernale, era coperta dal fango, un fango nero e denso come pece da cui emergevano a ogni passo le carcasse squartate dei cani, le ossa dei loro costati rosicchiati dal fango. Io la osservavo stando sospeso sul mondo, in equilibrio incerto su una scala a pioli dagli alti e scivolosi gradini. Mi agitavo per colpa di uno dei pochi cani ancora vivi, un cucciolo che tenevo nascosto nella tasca della giacca e tentava di scappare sbilanciandomi. Ero in dubbio se scendere a terra o risalire di sopra verso un appartamento sospeso dove una donna mi chiamava mostrandomi il petto nudo e i seni vistosi accanto a un grande comò nero anch’esso i cui cassetti si spalancavano come bocche. Potevo scegliere fra di lei che mi avrebbe accolto in cambio del cane che nascondevo, che avrebbe infilato nel comò e trasformato in un caldo vestito per coprirsi, oppure scendere col rischio che il cucciolo finisse in pasto al fango che lo avrebbe disciolto. E senza più speranza, nel dubbio su quale fosse la fine meno dolorosa per il cucciolo, stavo fermo sulla scala, cercando di non perdere del tutto l’equilibrio e cadere di sotto spezzandomi il collo, uccidendo entrambi inutilmente.

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