Mia madre dice che le mie poesie sono piene di morte. Ma solo perché non ha visto i miei sogni. Nel mio sogno di stanotte c'erano centinaia di morti che scrivevano e mi affidavano le loro lettere di addio. Io non mi sentivo all'altezza di tenerle così le bruciavo per non leggerle, e mi inventavo delle scuse coi morti che mi chiedevano il motivo del rifiuto. Il fatto è che io non volevo parlare coi morti, volevo parlare coi vivi, ma c'erano soltanto morti intorno a me, o morti che si credevano vivi, e gli ultimi vivi se ne stavano nascosti per non parlare con nessuno e davano fuoco a tutto per non farsi contagiare, perché odiavano i morti sopra ogni cosa, e odiando i morti odiavano anche se stessi che presto sarebbero morti come tutti gli altri e scrivevano lettere di addio da consegnarmi. Io li odiavo per questo.
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