martedì 21 marzo 2023

menomale che è lo strega!

Non voglio sembrare polemico, anche perché ci partecipano degli amici per i quali faccio il tifo, ma non riesco ad entusiasmarmi per questo Premio Strega Poesia che non smentisce la cattiva opinione che già ne avevo a pelle. Riconosco che di suo rende benissimo l’idea dell’odierno panorama poetico italiano, dove si presentano senza alcun criterio critico “135 partecipanti” fra autori di talento e illustri o infimi sconosciuti; piccole, grandi e grandissime case editrici affianco a realtà editoriali che dire al limite del truffaldino o del self-publishing è poco; due case editrici di quelle importantissime che sono presenti con ben 4 titoli a testa e altre sette importanti presenti con 2 titoli a testa, con praticamente quasi tutto il comitato scientifico che pubblica o lavora con queste case editrici! Non sarebbe così grave, se non fosse che il regolamento richiedeva esplicitamente agli editori di presentare un solo titolo per ciascuno, escludendo in questo modo anche bellissime penne che sono state sacrificate alla regola dell’uno per uno, coi risultati di cui sopra. Invece, si spiega nella pagina di presentazione, i titoli aggiuntivi sono stati “richiesti dal comitato scientifico”, ovvero imposti dalla giuria, e fra questi si nascondono probabilmente i nomi dei vincitori più o meno annunciati, quelli per cui chi li ha proposti voterà. A me fa incazzare e farà incazzare sempre questa cosa, la solita disparità fra i partecipanti, che da una parte vengono presi nel mazzo a casaccio, per far numero, e senza troppi filtri o distinzioni purché non si allarghino, e dall’altra si avvantaggiano sempre e soltanto i soliti, i più quotati, quelli che vincono sempre perché sono nati per vincere. E menomale che è lo Strega. Come direbbe Piero Ciampi: ma vaffanculo!

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