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sabato 22 aprile 2023

sogno del corteo

Nel sogno di stanotte, che poi è un sogno ricorrente, la città era avvolta dal buio e le strade ricoperte di melma nera e densa come catrame. Le persone venivano fuori dalle case come topi e stavano sulle porte senza luce, nella pigra attesa di qualcosa. Osservavo le loro sagome in penombra incerto se continuare ad andare avanti oppure infilarmi con loro dentro qualche rimessa. Poi ho trovato un corteo di persone che risaliva come me. Tutti si tenevano per mano per restare in piedi e non scivolare sul fango. E quelli che rimanevano indietro o sui bordi li incoraggiavano a seguirli. Hanno preso per mano anche me che tentennavo e siamo risaliti tutti insieme verso il centro, entrando direttamente nel buio.

lunedì 30 marzo 2015

lombrichi

Ascoltalo il grido dei lombrichi
perduti e ormai accecati nell’istinto
dal tuo pianto che fa del mondo fango
fango assurdo e senza scampo.

Hanno scavato a lungo nel tuo cuore
per stanarlo – e ora ch’è fango
risalgono alla luce rattristati e senza
scampo si essiccano.

Carne senza sale
si disperano al sole sul tappeto
di roccia che disfa la speranza
né si fa più consumare

muro orizzontale che delimita
lo spazio di salita della pianta
condannata a restarsene in speranza
nell’atomo

radice senza frutto – fiore senza più
impollinazione. Una lunga radice
di speranza sospesa
e aggrappata come un prologo al buio.


Nota. Questa poesia mi è venuta stanotte. L’ho sognata e poi l’ho trascritta, a memoria, più velocemente che potevo. Visto che, per i miei standard, è abbastanza lunga, mi sono perso qualche verso mentre lo facevo.

venerdì 16 gennaio 2015

cose brutte da sentire

Che brutta cosa sentire le polemiche di certa gente che si lamenta nemmeno del metodo di liberazione di quelle due ragazze, ma solo per lo spreco di soldi. Politici che dello spreco hanno fatto una professione che parlano come se avessero diritto a farlo. È qualcosa che va persino oltre il cinismo, ma scava direttamente nel fango. E si invoca l'esempio di paesi con le palle sotto come l'Inghilterra o gli Usa. Minchia. Mi spiegate che orgoglio c'è a far parte di un Paese che non tutela i suoi cittadini, tutti, indistintamente, fino all'ultimo e con ogni mezzo? E poi, la cosa più ridicola di tutte, sentire la storiella che chissà se con quei soldi adesso si acquisteranno armi di morte contro l'Europa. Magari, mi viene da rispondere, se gli americani non gliele vendessero le armi ai terroristi, ci sarebbero già meno probabilità, vi pare?

sabato 18 gennaio 2014

lettera da parigi

Lettera dal mio vuoto da Parigi dove nel ricordo vivi ancora
oltre come sei la mia portata una menzogna a ciel sereno
una biscia che s’agita nel fango e non più la fiera anguilla
penetratami nel cuore con la forma di un capello
a bermi nel sangue a battere nel mio battere
mentre cercava le parole giuste per stupirmi e ora
mi strozza in gola come un osso un fermaglio mal digerito
m’impedisce il pianto e mi ferisce avvelenando
la memoria col sale povero sale da cucina
dove un tempo si stendevano perfette pianure di ghiaccio
solitarie e tristi ma accecanti nel sole e non silenziose
avvilite com’è ora il mio cuore in un lavello
umiliato sotto il gettito d’acqua e lavato senza cura
ormai da mani esperte a estirpare il male del ricordo
conficcato nel profondo e rigido come uno spillo
un cadavere come un altro con un suo peso un suo volto.

giovedì 18 luglio 2013

fango

Fango fandango
non piace all’orango
rimango nel fango
e rifrango il rimpianto
io no casalingo
io parafango
che vengo spengendo
nel piatto e cascando
da bravo vichingo
nel tango brillando
io l’uomo biango
tu sempre più orango.