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sabato 21 agosto 2021

la mia vera attitudine

In questi giorni di nullafacenza vacanziera mi sono accorto come la mia vera attitudine alla vita è il fancazzismo. Non tutti sono portati, c'è chi a star fermo gli brucia la terra sotto i piedi. Io no, sto fermo benissimo e con molto stile. Stile sasso gettato nell'acqua. Di quelli che anche mentre affondano producono i cerchi in superficie.

martedì 16 marzo 2021

affrancare il tempo

Stanotte ho sognato di incontrare quest’artista, James Randall, il quale è diventato molto famoso per un’opera chiamata AFFRANCARE IL TEMPO. L’opera è costituita da una scatola e da una serie di pietre muschiate della dimensione di un uovo. Ogni pietra ha inserito, sotto il muschio, una piccola carica esplosiva. L’opera consiste nella possibilità, per chi acquista la scatola, di far esplodere le pietre, sbattendole contro il piano del tavolo come fossero delle uova. Facendo scoppiare l’esplosivo si scatenano diverse reazioni: può non succedere nulla alle pietre, si possono incrinare o sbriciolare, ci si può ferire la mano macchiandola del proprio sangue. A quel punto, avvenuta l’esplosione, il collezionista può disfarsi delle pietre o riporle nella scatola per conservarle come cimeli di una azione passata, ovvero caratterizzata dal suo intervento. Nel 1993 l’opera è stata anche al centro di un fatto di cronaca, quando una donna irritata ruppe una pietra non sul tavolo, ma sulla nuca di suo marito, causandogli una brutta ferita.

mercoledì 22 aprile 2015

us and them

Oggi ho visto un video di Alessandro Di Battista che in Aula ha pesantemente attaccato Renzi per la cattiva gestione della questione migranti che tante morti sta causando in queste ore. Di Battista, per quel che mi riguarda, ha ragione su tutta la linea, tranne in una cosa: quel “noi contro voi” che ritorna sempre nel suo discorso, quel “noi che siamo giusti contro voi che siete sbagliati” che dimostra come alla fine anche Di Battista, da buon italiano, non ha capito nulla dei problemi dell’Italia. Che non sono legati all’immigrazione, alla corruzione, all’ignoranza, alla crisi, o a come cazzo la volete chiamare, no, quelle sono tutte conseguenze di quel “noi giusti contro voi sbagliati”, quell’arroganza di chi sta sempre un gradino più in alto degli altri, immacolato, e sputa giudizi dall’alto della sua purezza.
Non credo in Dio, ma sono cresciuto in una cultura cattolica i cui elementi fondamentali sono la pietà e la colpa. Nessuno è nato senza colpa, per cui tutti meritano pietà. Credo nella pietà e credo, fortemente, per cultura, in alcune cose che diceva il buon Gesù, una delle quali trovo sia fondamentale: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!” Che significa, applicato alla politica, che i problemi di un popolo li risolvi davvero solo quando cominci ad ammettere che non ci sono colpevoli da mandare al rogo e puri che difendono la Legge, ma che la colpa è sempre collettiva, e se c’è qualcuno che ha sbagliato la colpa è anche tua che dormivi, o sapevi e non hai fatto nulla, o hai lasciato fare perché ti faceva comodo. Nello splendido Stato cattolico che siamo, invece, siamo pieni di campioni senza macchia e prontissimi a scagliare la prima pietra, i giusti per eccellenza autoelettisi a giustizieri della notte.
Così continuiamo a sguazzare nelle nostre battaglie incazzose per ammazzare il tempo, ci indigniamo tanto per tutto, ma senza mai risolvere niente. Ci perdiamo nelle chiacchiere in rete. Attacchiamo con foga e indifferentemente Nobraino, Razzi, Renzi, Xylella, poi ci commuoviamo per Morandi che non s’incazza come noi, non alza mai la voce, lui non litiga, discute, e ci stupiamo, ci complimentiamo per la classe. Un vero alieno. Ci diciamo: “Cazzo quel Morandi, pensare che l’ho paraculato fino a ieri. Invece c’ha le palle lui. Proprio come me, che passo le mie giornate a grattarmele le palle, nell’attesa di qualcun altro da lapidare.”

sabato 25 gennaio 2014

non ti piaceva la poesia giapponese...

Non ti piaceva la poesia giapponese
l’utopia di esprimere
il tuo lasciarmi
senza mai dire “lasciarsi”
con tutto il pudore che hanno le parole
di spiegarsi più
della forma nel suono
come le pietre quando le sfreghi
ne nascono scintille.

Non ti piaceva la poesia giapponese
né altro di me che non so dire
l’estate macchiata di neve
la tua memoria persa in mare.

Non ti piaceva la forza di tanta verità
concentrata in un fiore
la notte ci sovrasta
e preme sul fianco morbido il palato
l’addio bellissimo e studiato
che mai ti ho scritto
e mai ti ha interessato.

domenica 29 dicembre 2013

maria

Essere sì della razza di chi rimane a terra
ostinatamente aggrappati al cuore
alla pietra che spacca il dente
e lentamente si dona alla forma al peso
che bilancia il giorno all’odore crudo
di vita continua fatica
alla pietra ferita nel fondo Maria.