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mercoledì 29 gennaio 2025

se le bestemmie arrivano

Caro automobilista anonimo che corre su via Alberobello quando piove, io lo so che non è colpa tua se l'accanimento edilizio ha sollevato palazzi dovunque, pure lì dove c'erano delle zone di assorbimento delle acque meteoriche che, ostruite dai palazzi, ora allagano la strada pure se fa una pisciatina, però quanto è vero che di questo sei innocente, è anche vero che, se non ti sta morendo mamma in ospedale, potresti anche evitare di correre sollevando scie d'acqua che inzuppano quei poveri sfigati che passano sotto l'ombrello. Qui due sono le cose: o te ne sbatti altamente di chi ti sta intorno, e in questo non sei diverso dai vari appaltatori e/o membri degli uffici tecnici che ogni tanto dovrebbero fare le parti dei comuni cittadini e non solo quelle dei palazzinari, oppure lo fai apposta a bagnarmi e sei uno stronzo. In ogni caso, per quanto tu ora non mi starai leggendo, io ti dico che se le mie bestemmie ti arrivano domani leggerò di te sui giornali. Ovunque tu sia, stai avvisato.

sabato 23 dicembre 2023

natale 2023

Per questo Natale mi piacerebbe condividere quella che secondo me, se la poesia ha ancora una possibilità di fare da collante sociale, unire i cuori e dare coraggio a chi le si avvicina, è la più bella poesia del 900. È una preghiera scritta da un pastore protestante americano, Reinhold Niebuhr, negli anni 30 di questo secolo e venne adottata pochi anni dopo dagli A.A. nel loro programma dei dodici passi per il recupero dalla dipendenza. C’è una bellissima scena, in un film di Abel Ferrara, Tommaso (2019), ambientato a Roma con Daniel Dafoe che recita in italiano, in cui i primi passi della preghiera vengono recitati da un gruppo di recupero romano. Sono tutti in cerchio per mano, e Ferrara entra nel cerchio e li segue con la telecamera a spalla riprendendoli in viso uno per uno mentre recitano. È una scena di grande intimità e comunione, in cui ciascuno cerca di perdonare se stesso e si scopre più forte nello sguardo e nell’abbraccio finale degli altri. Migliore poesia per Natale mi pare che non ci possa essere.

Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso,
e la saggezza per conoscerne la differenza.
 
Vivendo un giorno per volta;
assaporando un momento per volta;
accettando la difficoltà come sentiero per la pace.
Prendendo, come Lui ha fatto, questo mondo peccaminoso così com’è,
non come io vorrei che fosse.
 
Confidando che Egli metterà a posto tutte le cose, se io mi arrendo al Suo volere.
Che io possa essere ragionevolmente felice in questa vita,
e infinitamente felice con Lui, per sempre, nella prossima.

sabato 7 ottobre 2023

preghiera

Un frame da C'era una volta, film del 1922 di C.T. Dreyer basato su un'antica favola danese. Il film è andato in buona parte perduto, ma ciò che ne rimane descrive un'opera di grande leggerezza con un tocco di piacevole romanticismo inusuale per Dreyer. Scoperti dal padre di lei a dormire insieme, l'orgogliosa principessa e il suo innamorato vengono esiliati nella foresta, dove vivranno in povertà. Durante la loro prima notte fuori dal castello pregano per il loro incerto futuro davanti a un mazzo di fiori raccolto nei campi. Come in ogni favola che si rispetti saranno felici.

lunedì 16 marzo 2020

non riconosce più nulla

La foto del papa che cammina per le strade di Roma in preghiera e fa esattamente quello che, stando al suo ruolo e alla sua fede, dovrebbe fare un papa in questo momento: ovvero pregare per tutti restando "in mezzo agli uomini" anche lì dove c'è pericolo di contagio (per lui per primo, vista l'età); e i commenti a quella foto di chi gli risponde piccato: "Ok, mi sei anche simpatico, ma dovresti stare a casa (proprio come faccio io!) e dare il buono esempio, tu per primo", mi fanno davvero pensare che il senso del religioso, persino di fronte alla malattia e all'incertezza, è davvero finito; non serve più nemmeno a confortare chi ha paura, ma non riconosce più nulla alla chiesa, nemmeno la possibilità di un esempio che possa convivere col laico.

mercoledì 10 giugno 2015

preghierina

Dio, ti prego, se ci sei procurami una segretaria (o un segretario). Qualcuno che prenda le telefonate al posto mio, che si barcameni con gli altri al posto mio (inseguimenti e fughe tattiche comprese). Qualcuno che mandi affanculo al posto mio, ma senza eleganza.

domenica 28 dicembre 2014

pensierini del 28

A un certo punto qualcuno lassù pensò bene che, per risvegliare l’attenzione dell’inquietante numero di gente che pur sapendo leggere non leggeva, si dovesse puntare meno sull’arte – roba d’élite – per aumentare il numero di sceneggiatori di fiction nobilitati al ruolo di romanzieri, fumettisti giornalisti e cantautori che pur facendo altro venivano inseriti nel settore narrativa e poesia, show man tipo Fabio Volo che non scrivevano romanzi ma erano loro stessi il romanzo, si raccontavano. Per accorgersi, forse in ritardo che 1) anche per essere Fabio Volo ci vuole talento, spesso non replicabile e 2) quando viene a mancare persino quel talento si finisce per promuovere un non-libro scritto da un non-autore e cioè il niente. Fine della letteratura.

*** 

Ti prego Gesù bommino fammi vincere il premio La Giara della Rai e fa che poi col mio manoscritto ci facciano un film o meglio ancora una fiction. In questo modo la mia famiglia la smetterà di chiedermi che cosa faccio nella vita e quando dirò loro che faccio libri e scrivo storie non mi risponderanno mai più divertiti: “e come si mangiano?”

mercoledì 19 febbraio 2014

preghiera della serenità

Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso,
e la saggezza per riconoscerne la differenza.
Vivendo ogni singolo giorno,
gioendo di ogni singolo momento,
accettando le difficoltà come sentiero per la pace.
Prendendo questo mondo corrotto così com'è, non come vorrei che fosse.
Confidando che tutte le cose andranno a posto alla fine.
Che io posso essere ragionevolmente felice in questa vita.

martedì 19 marzo 2013

prestami attenzione

ti schiuderò il mio mondo fatto di riguardi.

M’inchino al tuo passaggio profumato
ti porgo una sedia ed un bicchiere
la toletta che specchi il tuo splendore armato
ti chiudo la portiera quando parti
verso un’altra guerra giornaliera
dimentica del mondo alle tue spalle
intenta al tuo divino ufficio
e sto lì in attesa che ritorni
in veglia ansiosa
preghiera silenziosa
tu mia Giovanna D’Arco senza gloria
ed io al tuo seguito
attendente.