Domenica pomeriggio. Mio fratello (quello cattivissimo) che dopo pranzo mi scrive: "So che stai pensando di metterti a lavorare su uno dei tuoi libri, è domenica, non ci pensare nemmeno! C'è da sistemare l'orto, mettere ordine in legnaia, dare una lavata alla rimessa, sistemare le carte di papà. Di tutto, meno che pensare ai libri. Se proprio non vuoi fare queste cose vatti a fare una passeggiata, ma ti prego non pensare ai libri, tanto il mondo, che tu lo voglia o no, con o senza i tuoi libri vive tranquillo." Non so se commuovermi per il pensiero, o accusare il colpo della stoccata finale.
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