Westfront
1918 di G. W. Pabst, è stato primo film sonoro girato, nel 1930, dal
regista. Quando si dice sonoro si intende che l’80% del sonoro –
mancando una colonna sonora – sono rumori “naturali” di un campo di
battaglia, esplosioni, spari e grida, al punto da avere un effetto
stordente sullo spettatore. È uno dei più bei film sulla, o meglio,
contro la guerra che ho mai visto. Il primo paragone che mi viene in
mente è Kubrick che probabilmente ha preso alcune cose da qui per il suo
Orizzonti di gloria, a cominciare dal fatto che quasi tutto il film è
ambientato in trincea, in mezzo al fango, in un bianco e nero sporco e
con una fotografia piena di grana che già da sola varrebbe la visione
dell’opera. Nulla è spiegato, tranne la brutalità della guerra che
sommerge ogni cosa e la uccide, né c’è un protagonista del film perché
tutti i soldati sono destinati a morire, impazzire e venire sconfitti, e
anche per questo l’opera venne censurata con l’avvento in Germania di
Hitler.
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