sabato 13 gennaio 2024

il bastone

Ogni giorno che entro in una classe mi incanto di fronte alla bellezza dei bambini e mi dispiace di non essere adeguato al mio ruolo. Di sicuro preferisco sedermi con loro e osservarli dai banchi che stargli di fronte a insegnare, ma questo non sempre va bene e sempre più ho rispetto per chi sceglie di fare l’educatore con tutte le difficoltà di ogni giorno. Infatti, si può essere brave persone e pessimi maestri e io spero di essere una brava persona, ma di sicuro non sono bravo come maestro. L’esperienza di questi mesi me lo ha insegnato. C’è di buono che sto toccando con mano un mondo che, non avendo figli, mi stavo dimenticando. Si fa presto a dire, come ho fatto, apriamo una collana di libri per bambini, ma poi devi anche sapere a chi li proponi questi libri, e con quale linguaggio, e con che approccio. Per arrivare dove. Ad esempio, mi resterà sempre nel cuore una discussione che ho avuto in una quarta elementare l’altro giorno, a partire da una fiaba di Giambattista Basile nella quale un bastone magico si animava per picchiare sul groppone chiunque gli capitasse a tiro e senza fare discriminazioni: io pensavo che si sarebbero divertiti, mentre i bambini si sono scandalizzati per la gravità di fare violenza a una persona senza motivo, non c’era nulla da ridere in questa storia, la trovavano una cosa orribile, nemmeno da pensarci! E c’era da chiedersi, guardandoli, quand’è che un bambino smette di credere che la violenza sia una cosa orribile, nemmeno da pensarci, e diventa adulto.

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