Oggi ho chiesto ai bambini di una classe di mettermi il voto. Me ne hanno messo uno bassissimo. Dicono che non mi faccio rispettare e questo di me li infastidisce. Ho chiesto che dovrei fare per farmi rispettare. Alzare la voce quando fanno casino mi rispondono, e poi man mano, esagerando, lanciare per aria le sedie, rovesciare i banchi, battere i pugni come un pazzo sulla cattedra sbavando. Cioè voi per rispettarmi avete bisogno che vi tratti male? E a voi piace farvi trattare male? Non rispondevano, così abbiamo letto un racconto che parlava di un orco, una pagina per uno, ma quando è toccato a una bambina le hanno fatto un dispetto, ogni volta che la bambina provava a leggere tutti alzavano la voce per zittirla. La bambina è scoppiata a piangere. Ho chiesto perché lo stessero facendo e mi hanno risposto che a loro quella bambina dà fastidio perché lei è più brava a leggere e vuole mettersi in mostra. Cioè voi ve la prendete con una vostra compagna perché sa fare una cosa meglio di voi? E non vi sentite in colpa a farla piangere? – No, perché è una cosa che ci viene naturale. – E allora perché a me chiedete di essere cattivo, se per mia natura non lo sono, e a voi invece deve essere concesso di seguire la vostra natura, anche se fa male agli altri, invece di darvi una regolata? Ma nessuno mi ha saputo rispondere e un bambino guardandomi è scoppiato a ridere perché diceva che nemmeno impegnandomi ero capace di assomigliare a un orco.
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