Alla Feltrinelli della stazione di Milano una ragazza sta ferma vicino a me davanti alla sezione di poesia, indecisa fra Achmatova e Cavalli. Il padre arriva col fratello della ragazza carico di manga e quasi la rimprovera: "Ancora con la poesia? Quando la smetti con queste bambinate e cominci a leggere qualcosa di più serio?". E mentre lo dice si volta a guardarmi con un libro di versi in mano (Durs Grünbein, manco Jovanotti) e fa una smorfia quasi di compatimento. Come se il mio fosse il peggiore esempio di lettore adulto da dare a sua figlia.
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