Oggi è (o sarebbe stato) il compleanno di Bogdan. Pubblico, come ricordo, le foto che gli ho fatto esattamente un anno fa di oggi, quando andammo a trovarlo con Pino Incredix. Non sono belle foto, ma sono le ultime foto che ho di lui. E devo dire che sono grato a Pino perché se non fosse stato per lui forse non ci sarei mai andato. È stato lui a mettere in moto una serie di azioni per cui, quando siamo andati lì, e io mancavo da casa di Bogdan da parecchio, ci siamo accorti che non stava bene, così il giorno dopo ho fatto un appello per chiedere ai servizi sociali di intervenire; Paolo Giacovelli, assessore, si è preso a cuore la cosa e mi ha chiesto di contattare la famiglia per ottenere dei permessi, io ho trovato i contatti grazie a Roberto Bancora, che si era già occupato di Bogdan alcuni anni prima; e così ho scritto a suo figlio Ned e a sua moglie Mariarosaria, che anche se viveva separata da Bogdan, ha avuto la forza, la generosità, il coraggio e l’affetto di venire qui a dargli una mano e provare a salvare il salvabile. E anche se non siamo riusciti a fare granché per lui, perché la situazione è precipitata in pochissimi mesi, siamo almeno riusciti a fare in modo che Bogdan, poco prima dell’ultima crisi, avesse modo di conoscere i suoi nipoti. Lui si vergognava, per cui si era chiuso in casa con una scusa. Noi organizzammo apposta un blitz famigliare, a cui partecipai anch’io, e mi ricorderò per sempre, quando li ho accompagnati da lui, questi due bambini che mi chiedevano com’era fatto il loro nonno e io dicevo loro: “Ha la barba lunga e porta dei cappelli strani, e vive in una casa tutta di legno, è come uno gnomo!” e loro ridevano contenti. E ora posso dire che è stato un bene, perché mentre me ne andavo per lasciarli da soli, mi sono girato e ho visto Bogdan seduto sulla sua sedia viola in giardino che abbracciava teneramente questi due bambini ed è l’ultima immagine bella che ho di lui.
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