Davanti
al mio ufficio, praticamente al semaforo in via Alberobello, si ferma
un’auto coi lampeggianti accesi, bloccando il traffico per circa un
quarto d’ora. Dentro ci sono due donne e una bambina. Sarà un guasto,
penso, e come me alcuni altri uomini si avvicinano, scendendo anche
dalle auto dietro per chiedere se c’è bisogno di una mano, anche solo
per mettere in folle l’auto e spingerla di lato, liberando la strada, in
attesa di intervento. La ragazza alla guida abbassa appena
il finestrino e risponde a tutti che non hanno bisogno, grazie, hanno
già chiamato aiuto e restano ferme lì coi lampeggianti accesi, grazie.
Le auto dietro, allora, suonando con violenza ogni volta che scatta il
verde, cominciano a superare la macchina in panne e devo dire che con
vera solidarietà femminile quelle a suonare con più incazzatura sono
proprio le donne. Mi ha colpito in particolare una che digrignando i
denti come un mastino ha gridato forte, così forte che l’abbiamo sentita
tutti: Se non sai guidare vai a fare i bocchini a mare, zoccola! – Poi,
dopo circa un quarto d’ora, sono arrivati i soccorsi. Non il carro
attrezzi o il meccanico, come mi aspetto, ma una ragazza a piedi che
arriva trafelata, bussa al finestrino chiuso, fa scendere la conducente,
si mette al suo posto e riavvia l’auto che riparte senza problemi.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
venerdì 1 dicembre 2023
la panne
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