venerdì 1 dicembre 2023

la panne

Davanti al mio ufficio, praticamente al semaforo in via Alberobello, si ferma un’auto coi lampeggianti accesi, bloccando il traffico per circa un quarto d’ora. Dentro ci sono due donne e una bambina. Sarà un guasto, penso, e come me alcuni altri uomini si avvicinano, scendendo anche dalle auto dietro per chiedere se c’è bisogno di una mano, anche solo per mettere in folle l’auto e spingerla di lato, liberando la strada, in attesa di intervento. La ragazza alla guida abbassa appena il finestrino e risponde a tutti che non hanno bisogno, grazie, hanno già chiamato aiuto e restano ferme lì coi lampeggianti accesi, grazie. Le auto dietro, allora, suonando con violenza ogni volta che scatta il verde, cominciano a superare la macchina in panne e devo dire che con vera solidarietà femminile quelle a suonare con più incazzatura sono proprio le donne. Mi ha colpito in particolare una che digrignando i denti come un mastino ha gridato forte, così forte che l’abbiamo sentita tutti: Se non sai guidare vai a fare i bocchini a mare, zoccola! – Poi, dopo circa un quarto d’ora, sono arrivati i soccorsi. Non il carro attrezzi o il meccanico, come mi aspetto, ma una ragazza a piedi che arriva trafelata, bussa al finestrino chiuso, fa scendere la conducente, si mette al suo posto e riavvia l’auto che riparte senza problemi.

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