Autore che, non fidandosi dei miei tempi di risposta, mi chiama al telefono e mi dice: Antonio, scusami, hai cinque minuti da dedicarmi? – Certo, ma per cosa? – Non ti preoccupare, chiudi solo gli occhi. – Poi attacca a leggermi al telefono, per i successivi venti minuti, la sua intera raccolta di poesie. Tutta, dall'inizio alla fine, a velocità sostenuta per non farmi perdere tempo. – Io non so che dire, chiudere il telefono mi pare brutto, e siccome legge come un treno non riesco a infilarmi fra le parole per stopparlo. – Allora, cosa ne pensi? mi chiede quando finisce. – In verità, confesso, mi sono perso intorno alla terza poesia. – Eh ci credo, il mio è un linguaggio denso. Ma visto che l’hai ascoltata tutta, sono sicuro che ti piace.
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