martedì 25 giugno 2024

e intanto...

Ho appena letto un post di un tipo molto incazzoso che invece di gioire semplicemente per la liberazione di Assange ne approfittava per dire che anche se Assange è libero il mondo fa comunque schifo e quindi c'è da stare poco allegri se la gioia è a metà, e uno sotto il post, assai basic, gli scriveva: Secondo me dovresti scopare di più, perché più o meno la regola è quella, da che mondo è mondo i problemi del mondo si risolvono così. Scopando. E mentre leggevo il post con quel senso addosso di cringe, termine che confesso ho capito che significava solo il mese scorso a Roma quando me lo ha spiegato Fabrizio Pelli, prima andando a orecchio pensavo fosse un corrispettivo di luccicanza, quindi qualcosa a metà fra Shining e la brillantezza lubrificata di John Travolta nella Febbre del sabato sera, quindi qualcosa a metà fra la vasellina e il sangue delle vergini versato per la salvezza del mondo, mentre leggevo il post con una nuova comprensione di me stesso e del mondo pensavo con un certo imbarazzo, ma non è che la gente là fuori quando legge i miei post mi vede così, così nervoso, e pensa: Ragazzo mio, secondo me dovresti scopare di più. Riducendomi a un coniglio. E poi nella mia testa è risuonata la voce del mio amico Antonello che mi dice sempre: Lilli, fammi il piacere, tagliati quella barbaccia e vedrai che ti si spalancherà un mondo. Quale mondo si dovrebbe spalancare non lo precisa mai, ma in fondo in fondo si capisce. E intanto, viva Assange libero!

lunedì 24 giugno 2024

flaiano ringrazia

La cosa bella del premio Flaiano è che Ennio Flaiano, che odiava i premi, scrisse un racconto abbastanza malinconico su quanto lo avesse messo a disagio ricevere lo Strega. Il premio Flaiano, allora, nato sotto così cattivi auspici, per quanto blasonatissimo, si porta dietro la iattura del nome di uno che odiava i premi. Pare che la notizia del giorno sia che uno dei componenti della giuria di quest'anno, Davide Rondoni, si sia dimesso perché, una volta selezionati i finalisti, Carla Tiboni, presidente del premio, senza informare o consultare i giurati, abbia creato un premio speciale per un'altra autrice scelta a sua discrezione, creando confusione nella comunicazione sulla differenza esistente fra premio "regolare" e premio "speciale", e quindi sul lavoro e le scelte della giuria, presieduta da Roberto Mussapi. Stando a ciò che dice Rondoni, alle richieste di chiarimento dei giurati, la presidente ha risposto: "Se non vi va bene dimettetevi". Al che Rondoni si è dimesso sul serio. La presidente quindi, invece di dargli una risposta pubblica, ha appena annunciato di averlo querelato per diffamazione. Flaiano, secondo me, disgustato sghignazza.

giovedì 20 giugno 2024

il 10%

Autore mi chiama al telefono. – Senta, ho pronto un libro di 15 poesie, glielo mando? – 15 poesie? – Sì, per ora 15, poi se ingrana ne facciamo un altro. Senta, come funziona con voi? – In che senso? – Chi paga? Pago io o pagate voi? – Per un libro di 15 poesie? Non lo so, sinceramente, non ne ho mai fatti di così piccoli. Dovrei leggerlo per capire come comportarmi. – Senta, che prezzo di copertina può fare un libro di 15 poesie? – Non lo so, non ho mai fatto plaquette, dipende da quanto sono lunghe le poesie. – Non sono lunghe, sono brevissime, le cose troppo lunghe non mi piacciono. Lei che prezzo farebbe? –Verrebbe un libro di 15 paginette scarse. 3-4 euro? – Ma c’è qualcuno che lo comprerebbe secondo lei? – Guardi, non so che dirle, prima le dovrei leggere. – Senta, non so se le posso mandare le poesie, non le ho ancora registrate. – E perché mi ha chiamato allora? – Perché voglio capire come funziona. Senta, ma le vendete voi le poesie? O le devo vendere io? – O madonna! – E le se le vendete voi, quanto me ne viene? – In genere una percentuale sul prezzo di copertina che varia dal 7 al 10 per certo. – Ah, ma è proprio poco il 10% a libro! Lei così non mi incoraggia a pubblicare con voi. – Guardi, non so proprio che farci. – Senta, non potremmo fare che mi dà il 10% a poesia? – Chiudo il telefono.

mercoledì 19 giugno 2024

mentire

Si può mentire a tutti, anche a se stessi, ma non all'algoritmo. Lo deduco dalle pubblicità mirate che mi arrivano. Nel giro di pochissimi anni siamo passati dalle pubblicità di app per incontri online con donne mature alle proposte di visite mediche per la prostatite e le lenti progressive. Ormai mi mancano solo le offerte personalizzate Taffo, poi volenti o no siamo al dessert.

il metodo

Stamattina pensavo che in genere chi ti fa la domanda "dove lo posso trovare?" (il libro) è uno che non lo ha mai cercato. Non è tanto il dove che fa la differenza (che ormai chi vuole trova tutto) ma il come, quello che in gergo scolastico si chiama metodo. Gli manca il metodo, non sa come cercare le cose e quindi si sente sperduto. A me, ad esempio, capita quando devo comprare i vestiti ed è il motivo per cui porto sempre le stesse magliette, così non mi sbaglio.

lunedì 17 giugno 2024

test

Per puro sfizio ho fatto il test “Quanto sei misantropo”. Risultato: Anche se ne possiedi alcuni tratti, in realtà non sei un misantropo, sei solo cinico e arrogante, con aspettative verso gli altri che sono più impegnative di una prova di idoneità in un concorso per il posto fisso. Consiglio: Rilassati, il posto fisso non esiste più, è una leggenda metropolitana come la pensione per quelli nati dopo il il 1970! ma fra le righe ci ho letto anche un velato: Vergognati!

il suddissimo

Più inutile del G7 a Fasano, nel Sud Italia, credo ci sia stato solo il summit per la pace a Lucerna, al punto che lo hanno trascutato persino i giornali. Seriamente, e lo dico da uno di parte, ma come si fa organizzare un summit per la pace senza nemmeno provare a invitare uno dei due paesi in guerra, non fosse altro che per dirgli in faccia “o fai la pace o ti stronco”? Sarebbe comunque stato meglio che parlare a una sedia vuota. Del resto mi pare chiaro che i nostri paesi hanno sempre fatto così, con tutti, decidendo per gli altri senza nemmeno consultarli, e non perché sono stati colonialisti ma perché prima ancora, per tradizione, sono stati realisti. Più cocente ancora, però, è stato sentire al Tg che i paesi “del sud del mondo” non hanno firmato il documento fuoriuscito dall’incontro, e tu nella tua ingenuità per un attimo ti sei illuso che il sud del mondo si fosse svegliato. Invece poi ti elencano i nomi dei dissidenti e scopri che sono Arabia Saudita, Libia, Brasile, India, spesso paesi che gravitano intorno a Cina e Russia, ma peggio ancora paesi dalle politiche orrende, che non vogliono la pace, vogliono solo prendere il posto degli altri, finanziando Hamas, costruendo campi di concentramento per i migranti africani, disboscando l'Amazzonia e sterminando gli Indios per costruire centrali della carne in cui torturare gli animali, ed opponendosi a qualsiasi riduzione delle emissioni inquinanti del pianeta. Questo è il sud del mondo, oggi, visto al Tg. Viene quasi da chiedersi che differenza ci sia fra “noi” e “loro”, se abbiamo tutti lo stesso peso sul piatto della bilancia dei possibili aguzzini. Per un attimo ti lasci scoraggiare, ma poi pensi che non è così, che c’è ancora un Sud che si salva dal potere, che è migliore di questi piccoli sud, un sud che ai tavoli degli accordi non viene mai invitato, un sud del sud che è un “suddissimo” e che sta ben oltre il Sudafrica, con gli ultimi del mondo, schiacciati in basso, nei barconi, e che lottano ogni giorno con le unghie e coi denti per non morire. Quello è l’ultimo sud ed è il mio sud, l'ultimo che ci rimane da difendere.

domenica 16 giugno 2024

cina, faro del mondo

Leggevo stamattina due notizie che riguardano la Cina e alcune contraddizioni che ci riguardano. 1) La Cina sta imponendo la censura (o damnatio memoriae) sui fatti di piazza Tiananmen, nel senso che a Honk Kong è impossibile fare manifestazioni pubbliche in merito a quella giornata: la famosa foto dell'omino che da solo fronteggia i carri armati cinesi è bandita; scrivere post sul 4 giugno, o come lo chiamato loro 35 maggio, è vietato; così come accendere una candela commemorativa in quella data (è successo a due ignari turisti, arrestati per aver acceso di sera la torcia del cellulare); ma anche indossare una maglietta con Che Guevara è un reato punibile con l'arresto. 2) Nel frattempo a Bruxelles c'è una "guerra commerciale" in corso che riguarda l'aumento dei dazi da imporre alla Cina per l'esportazione di auto elettriche in Europa, con la Cina che attualmente è il maggiore partner commerciale europeo avendo esportato auto elettriche per dieci miliardi di euro e minacciando dure rappresaglie commerciali a un continente che per la maggior parte dei suoi prodotti, dal vestiario all'oggettistica, è ormai "made in China" e ora, pur con molte resistenze interne, prova a porre dei freni allo strapotere cinese. Tutto questo, dicono gli esperti, non farà che aumentare i costi di produzione e rallentare la tanto annunciata transizione ecologica, di cui, si vocifera, la Germania ho proposto di posticipare la data di scadenza ben oltre il 2035 con una brusca retromarcia sulla decarbonizzazione della nostra tecnologia. Non a caso le destre che stanno prendendo il potere considerano che la preoccupazione ecologica non abbia fondamento e che ci siano in gioco interessi più importanti, quali il lavoro e l'industria. Alla faccia dell'emergenza climatica, ma pure dei diritti degli stessi lavoratori, che ogni giorno vengono ridotti. La nostra speranza, insomma, è di non finire come in Cina, se fra una ventina d'anni qualcuno pronuncerà "2035" con una certa malinconia nella voce e verrà arrestato.

giovedì 13 giugno 2024

vento

Certo che fa impressione vedere al Tg nazionale una buona parte dei più grossi stronzoni del pianeta ripresi a fare passerella a dieci minuti da casa. Per ora non si sente niente, ma speriamo che non cambia il vento ancora la puzza arriva fin qui.

mercoledì 12 giugno 2024

disagio

Confesso che da un paio di giorni mi sento a disagio perché, pur credendo fortemente nelle scelte di AVS, continuo a essere poco convinto dell’elezione di Ilaria Salis. Sono certamente contento per lei, se miglioreranno le sue condizioni; e spero che, come dichiarava AVS, questa vittoria possa generare “una grande e generosa battaglia affinché l'Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto”. Però, a parte il fatto che andiamo a dare lezioni all'Europa pur sapendo che le carceri italiane stanno messe malissimo, se è vero che vi si registra un suicidio ogni tre giorni; sento come se ci fosse qualcosa di sbagliato in quella scelta, intanto nel metodo, perché c’è una parte di questo paese che ha sempre puntato il dito contro personaggi come Berlusconi che facevano politica per ottenere dei vantaggi personali, fra cui evitarsi il carcere, e adesso che abbiamo l’occasione di far vedere che siamo diversi, usiamo metodi simili improntati all’idea che il fine giustifica i mezzi, e non si può dire che la componente emozionale di chi la voleva libera non abbia avuto alcun peso nel voto. Poi l’ho trovata sbagliata per quella cosa che stiamo sempre a dire che manca in Italia, la meritocrazia: sempre a dire che in Europa tutto va male perché non ci sono le persone adeguate a rappresentarci di fronte ai problemi enormi che si presentano e – con tutto il rispetto e la simpatia che posso provare per lei – io non so mica se la Salis è politicamente preparata per quel ruolo. Mimmo Lucano, ad esempio, mi piace perché ha fatto il sindaco, ha fatto delle lotte importanti e ha un’idea politica forte sull’immigrazione, e credo possa dare tanto all’Europa sia in termini di esperienza che di umanità. Ma la Salis, a parte essere dichiaratamente antifascista e mettendo da parte il fango che certa destra prova a lanciarle addosso, che preparazione politica ha in tema di immigrazione o di ambiente? Sa qualcosa di economia internazionale? Che posizione ha verso la guerra? E poi, non parlo nemmeno di curriculum, ma che dialettica ha in pubblico? È una che va dritta come un treno o può fare gaffe come il Papa? Ha il carisma di Soumahoro che andava alla Camera con gli stivali sporchi di fango? Io non lo so mica. Non so quasi nulla di lei. E chi l’ha votata, che sa?

ombre ammonitrici

Ombre ammonitrici, di Arthur Robison è un film muto del 1923. Tutto funziona “allo specchio” in quest’opera, persino il suo autore è un raro esempio di regista americano emigrato in Germania. Il film, da poco restaurato, ha perso nel tempo le sue didascalie restando completamente muto, senza nemmeno una battuta, ma questo ne aumenta il fascino. Tema dell’opera sono le ombre e le illusioni che da esse scaturiscono, che ingannano o rivelano. La storia si svolge quasi completamente in unità di tempo e luogo, durante una lunga notte in un castello dove convergono una serie di ospiti, uno dei quali è l’amante della moglie del signore del castello. Il quale li scopre, accidentalmente, attraverso le loro ombre che sembrano toccarsi: quello delle ombre è un inganno ottico che mostra però qualcosa di reale. Con la complicità di un illusionista il proprietario organizza, nella migliore tradizione shakespeariana, uno spettacolo di ombre cinesi – cinema nel cinema – attraverso cui svelare la tresca. Qui però, in una scena di grande fascino visivo, l’illusionista agitando il portacandele fa una vera magia, le ombre degli invitati prima si ritirano e poi si rovesciano, il filtro del film passa dall’ocra al violaceo, e gli stessi ospiti si ritrovano proiettati nei propri incubi dando corpo alle loro pulsioni sanguinarie. Il proprietario del castello, pazzo di gelosia, diventa coi suoi due servi l’aguzzino della moglie, mentre gli ospiti che fino a poco prima spasimavano per lei si fanno a loro volta suoi assassini. L’opera potrebbe già finire qui, ma per le convenzioni dell’epoca la notte finisce e tutto torna come prima in una sorta di pseudo riconciliazione dei due coniugi. Il colpo di teatro finale Robison lo dà negli ultimi minuti, quando rompe l’unità sopra accennata e il mattino dopo gli ospiti frastornati, dopo essere usciti dall’illusione del mago, escono anche dal castello, ritrovandosi proiettati nella realtà del mercato, dove uno dei contadini prova a vendere loro i suoi prodotti, un altro si lascia scappare un maiale che li travolge. Dal sogno notturno amplificato dalle illusioni del cinema alla realtà più prosaica del giorno.

martedì 11 giugno 2024

l'amicizia

Mi viene a cercare Gianni, un mio vecchio compagno del catechismo che non vedo da allora. – Antonio, ma come, ho saputo dei tuoi grandi successi lavorativi, e tu non mi dici nulla! – Quali successi? – Non sei tu Antonio Lillo che dirige l’Ufficio tecnico al Comune? – Ahhh! No. Quello è mio un omonimo. Ogni tanto mi chiamano per sbaglio, ma non sono io. – Fa una mezza risata. – Ah non sei tu, mannaggia! E che lavoro fai, invece? – Faccio l’editore – Fa uno sguardo vuoto. Glielo spiego meglio. – Faccio libri. – Allora si illumina. – Ah, sotto a Giacovelli stai? – Sotto a Giacovelli 𝘭𝘦𝘷𝘢𝘭𝘰… – Ahhh, mannaggia! Ma almeno lo conosci? – Chi, Paolo? Sì che lo conosco. – Ma siete almeno amici? – Gianni, ma tu cos’è che vuoi da me? – Fa lo sguardo offeso. – Nulla! Ma se siete amici è meglio.


(Ps. Mi dicono che questa storia, per chi non è del luogo, non si capisce bene se non spiego chi è Paolo Giacovelli, editore che vive nel mio stesso paese e al contempo Assessore alle politiche sociali e giovanili).

lunedì 10 giugno 2024

dato

A me il dato che più ha colpito delle elezioni di ieri (perché tutto il resto era particolarmente prevedibile) è che il partito più votato dai nostri studenti fuorisede è stato Alleanza Verdi e Sinistra (48,8%), che ha doppiato il PD (22,5%) e surclassato tutti gli altri partiti (sotto il 7%), stracciando completamente FdI e FI (sotto il 2%) e cancellando la Lega (0,4%). Una visione rovesciata del mondo, insomma. Salvo che anche all’estero hanno stravinto le destre. Questi poveri studenti, insomma, più che fuorisede sono esuli nel mondo.

domenica 9 giugno 2024

statti tu con la poesia

Ho appena visto il video di un ragazzo che nel profilo si definisce artista che fa un discorso in auto sulla bellezza della parola kitemmurt, declinata in ogni possibile sfumatura di significato ed espressione. Per questo video ha preso più di mille like. – Statti tu con la poesia, dico schifato alla mia immagine allo specchio.


giovedì 6 giugno 2024

la barba del poeta ha partorito un fiore



rappresentatività

Sarà anche vero che ormai gli elettori devono smetterla di volersi sentire rappresentati a tutti i costi e andare a votare per principio — un po' come chi va a messa con più dubbi che fede ma tu vacci lo stesso, magari Dio esiste e alla fine ci salva – però stamattina pensavo che, delle 4 persone che mi hanno contattato nelle ultime settimane per chiedermi il voto, 3 me lo hanno chiesto per Fratelli d'Italia e 1 per il PD. Certi giorni mi sento nello stesso imbarazzo che provava Gaber sotto elezione di fronte a sua moglie. E so che c'è persino gente fra i suoi ammiratori che ancora lo rimprovera di essersi sposato con una che non lo rappresentava politicamente al 100%.

mercoledì 5 giugno 2024

le mani di orlac

Fotogramma finale di Le mani dell'altro, ovvero Le mani di Orlac, titolo italiano di Orlacs Hände, horror del 1924 di Robert Wiene, già autore del Gabinetto del dr. Caligari, che sarebbe di sicuro piaciuto a Kafka, le atmosfere oniriche e claustrofobiche almeno sono le sue, e c'è persino l'assassinio del padre avaro di cui viene accusato Orlac. Un artista in un incidente ferroviario perde le mani e gliene vengono trapiantate delle altre da un morto (un assassino) che si ribellano contro di lui facendolo quasi impazzire. Da notare come il nome del protagonista richiami quello del conte Orlok, protagonista di Nosferatu di Murnau, girato due anni prima.

martedì 4 giugno 2024

non arrossire

Mentre facevo una ricerca per un libro, ho incontrato una mia vecchia amicizia di quando facevo il liceo, si parla dei primi anni '90. – Madonna, Lillo sei? Se non era per gli occhi non ti riconoscevo! – Io non l'avrei riconosciuto per nulla al mondo. Infatti, ai tempi era una ragazza, adesso è un uomo, ha fatto la cura di ormoni e poi ha cambiato sesso. Ha pure una compagna. – Ti ricordi quando provavi a baciarmi? mi dice per sfottermi. Arrossivi proprio come adesso, però eri tenero.

sogno dei ballerini

Nel mio sogno di stanotte, perfettamente magrittiano, centinaia di persone ballavano sospese in alto sulle acque di un fiume che attraversava una città vuota emettendo una luce fioca come se fossero delle lucciole. Io camminavo loro accanto, osservandole dal lungofiume o da sotto un porticato, accompagnato da un piccolo istrice che se mi avvicinavo troppo sollevava gli aculei e le guardavo con una sorta di rifiuto perché sentivo che, per essere così leggere, negavano che ci fosse una pura verità: erano leggere non sapendola, a patto cioè di non saperla. Invece, pur lasciando la porta aperta, mi rifugiavo in una cella nuda per scriverla, ma non riuscivo a trovare le parole adatte, non riuscivo a esprimerla. Mi sfuggiva di continuo. Così, né da una parte partorivo questa verità necessaria che sentivo costiparmi, né dall’altra, per il solo fatto di sentirla, riuscivo a unirmi al ballo di chi stava sospeso per aria e sembrava così lieve e non vedeva nient’altro intorno a sé che la propria luce.

lunedì 3 giugno 2024

rappresentatività

Io certe volte, quando leggo quei post dove, per invogliare al voto, scrivono che chi non va a votare perché dice di non sentirsi rappresentato da nessuno fa un favore all'avversario (ma l'avversario di chi?), e non conta tanto sentirsi rappresentato da qualcuno, quanto piuttosto opporsi al nemico; quando leggo quei post lì ogni volta penso che chi li scrive sta implicitamente dicendo che nemmeno lui/lei crede più alla democrazia italiana, che almeno sulla carta dovrebbe essere "rappresentativa" (cioè funziona se io mi sento rappresentato, se non mi sento rappresentato da nessuno allora non funziona più) e quindi nei fondamentali da ragione alla Meloni che vuole cambiarla; e quindi, non potendo per principio dare ragione alla Meloni, che è l'avversario, e non potendo più fare un discorso realmente democratico, perché lui/lei per primo nega la democrazia nel suo principio più importante: la rappresentatività, invece di chiedere a gran voce dei veri rappresentanti e rifiutarsi di accontentarsi dei meno peggio, ogni volta, da anni, si proietta in una dimensione pre-democratica dove l'importante non è vincere democraticamente, ma abbattere più nemici è possibile, in questa simulazione della guerra, come se si fosse ancora tutti in montagna (ma tutti chi?). Da cui il perenne richiamo alla resistenza: c'è chi è morto per darci questo diritto, si rampogna, e infatti noi, invece di coltivarlo e farlo crescere rigoglioso, gli abbiamo tagliato piano piano i rami, fino a ridurlo a un bonsai da tenere in salotto.

domenica 2 giugno 2024

il vecchio e il nuovo

Giovane ragazza mi scrive alcuni mesi fa proponendomi di pubblicare una raccolta di ben 9 poesie d'amore scritte per il suo ragazzo. Ci tiene molto a pubblicarle. – Le rispondo che con 9 poesie non ci fai nulla, dovrebbe metterne insieme altre 5 o 6 per fare almeno una plaquette. – Ma io non voglio fare una plaquette, io voglio fare un libro! – Allora ne devi scrivere almeno una trentina! – Forse non è quello che vuole sentirsi dire, infatti non mi contatta più. Fino a oggi, quando con una email mi chiede di buttare via la sua raccolta perché nel frattempo sono successe molte cose, a cominciare dal fatto che si è lasciata e messa con un altro. Non appena metterà insieme materiale sufficiente, mi assicura, seguirà nuova raccolta a lui dedicata.

sabato 1 giugno 2024

salute

Incontro dopo mesi il mio amico Michele. Gli dico: Michele ti trovo benissimo, sei ringiovanito, hai perso peso, i capelli sono tornati neri! Che cacchio hai fatto? – Michele mi sorride tipo quello della pubblicità e mi rivela il suo segreto: Mi sono tolto la partita Iva. Tutto in una volta mi è passata la cervicale, il reflusso, la tendinite al polso e pure l'insonnia! Dormo benissimo adesso. – Un vero toccasana.

forza bruta

Straordinari gli Stati Uniti, in tutte le sue contraddizioni. Ieri hanno condannato Trump per essere quello che è, un puttaniere bugiardo e misogino, senza nessun rispetto per le regole perché si crede superiore alla legge, e lui, che è già di suo spudoratamente ricco, in un giorno solo ha raccolto 50 milioni di dollari per la prossima campagna elettorale (oltre a varie minacce di morte per il giudice che lo ha condannato), al grido di "fascisti al governo". Che detto da lui fa molto il bue che disse cornuto all'asino... Davvero, ormai la usano così tante persone a sproposito, questa parola, che non si capisce più cos'è di preciso il fascismo. A questo proposito, oggi pomeriggio ho visto un film con Mel Gibson di qualche anno fa, adattamento di una fiction televisiva di successo (Edge of Darkness), che realizza il sogno segreto del piccolo americano, sgominare da solo l'intero sistema di potere che li governa, marcio fino alle fondamenta, ma non attraverso la legge (che è palesemente corrotta o impotente) ma facendosi giustizia da sé, con la forza bruta, sparando e ammazzando o anche semplicemente colpendo a mani nude. Questo è il sogno, poi vai a vedere e a fare tutto questo, nei film, è sempre un ex poliziotto o un ex soldato, super addestrati per uccidere, alcolizzati e depressi, e con evidenti problemi di dissociazione emotiva. Quelli che poi nella realtà strangolano o sparano ai ragazzi di colore per strada, perché intimamente sono ancora convinti di vivere in un western o in un romanzo nero di Mickey Spillane.